WhatsApp, Il Virus, E Il Meritare Fiducia
WhatsApp, Il Virus, E Il Meritare Fiducia

WhatsApp, Il Virus, E Il Meritare Fiducia

OVVERO, MA QUINDI DA CHI ARRIVA QUESTO AUDIO?

In questi giorni di quarantena per il coronavirus, il quale cannibalizza le nostre conversazioni, dilagano ogni sorta di notizie, alcune vere, alcune false. Parliamo brevemente delle fake news che girano, e di come infettano tutti.

Ok, la foto magari è stupida, la prossima volta suggeritemene una voi

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tempo di lettura: 6 minuti, un uovo sodo con il tuorlo ancora liquidino

LA VITAMINA C CURA IL VIRUS?

Partiamo con un esempio che probabilmente avete sentito: la vitamina C sta avendo effetti miracolosi sui malati di coronavirus. Qui su Butac potete sentire l’audio, e anche su il Post potete vedere che si tratta di una bufala.

Come abbiamo fatto con i social network, dissezioniamolo nelle sue caratteristiche, perché lo ho trovato particolarmente insidioso ed esemplificativo di come funziona una notizia falsa:

Dopo un buongiorno, l’audio inizia con ”Sono arrivate le notizie a noi ospedalieri da […] gli ospedali più appestati”: viene data una apparente fonte autorevole e meritevole di fiducia. Se lo dicono dall’Ospedale Sacco, allora sarà vero no?

Il problema ovviamente è che ce lo sta dicendo la signorina, senza alcuna fonte esterna e verificabile o alcun nome, ma un disattento potrebbe ritenere questo come fonte sufficiente.

”È efficacissima la Vitamina C […] i pazienti rispondono benissimo” qua c’è la promessa del miracolo allettante, perché stanno tutti combattendo contro la COVID-19. (parentesi pignola, anche se tutti stanno sbagliando: COVID-19 non è il virus, ma è la malattia causata dal virus che si chiama SARS-CoV-2. Se non lo avete fatto, leggetevi Il Coronavirus, spiegato bene. Poi vabbé, facciamo tutti una metonimia del tipo l’autore per l’opera, insomma alla fine famo a capisse e va bene lo stesso).

Tornando all’audio, c’è la promessa di una cura, di una scorciatoia, e tutti la vorremmo con piacere, ma c’è un piccolo passaggio subdolo da fare ancora. Ok, anche se la vitamina C funzionasse, a me, che sono sano, che me ne frega? Se funziona sui malati bella pe loro, cioè gliela diano a loro ma io che sono sano a casa che c’entro?

Scatta dunque il trucco di magia: quindi assunzione di vitamina C anche come scopo preventivo” ma come quindi? Mica è detto. Viene spacciato come passaggio automatico qualcosa che non lo è, con una vaghezza molto comoda.

Sarebbe come dire: la Tachipirina fa abbassare la febbre, quindi se te ne prendi una al giorno anche quando stai bene non ti viene la febbre. Il Phon ti asciuga i capelli quando sono bagnati, quindi se usi il phon quando sta per piovere non te li bagnerai. Insomma, il collegamento che funzioni in maniera preventiva viene fatto sembrare scontato quando dovrebbe invece essere dimostrato.

A questo punto veniamo imboccati: “Come fare? Una spremuta di arancia […]” questo rende l’audio appetibile, perché é semplice, ed è il secondo tassello dell’illusione del miracolo.

Se avesse detto che per curare il virus bisogna fare 50 minuti di corsa al giorno, pochi, forse nessuno avrebbe cambiato le proprie abitudini. Invece farsi una spremuta di arancia è facile, non costa tanto, ma promette questo risultato magico: le illusioni funzionano così: ti promettono un grande risultato con il minimo sforzo. Come quelli all’università che ti invitano ai corsi per la memoria.

Poi, colpo da maestro: la vendita! “Un grammo di ****** disponibile in farmacia” manco ve lo devo dire perché questo è sospetto, ma potrebbe pure essere uno specchietto per le allodole, tanto da far dissociare (giustamente) le case farmaceutiche dal messaggio.

Infine, per concludere “mi raccomando questa cosa divulgatela il più possibile”. Questa è la cosiddetta call to action. Avete presente quando su YouTube dicono “iscrivetevi e attivate la campanella”? A differenza di questo sketch di ProZD non lo dicono perché altrimenti non sapresti di doverti iscrivere, ma è un incentivo, perché dare una azione specifica da eseguire è efficace. In questo caso, la parte finale incita la viralità (appunto) dell’audio, anche dandogli un certo tono di urgenza.

C’è anche in realtà un punto esterno che cito perché lo ho visto usato per difendere questo audio, ovvero sminuire il messaggio e passarlo per buono, forti del fatto che comunque non è un consiglio totalmente errato.

Ovvero, mangiare la frutta è importante e fa bene davvero, e quindi il messaggio furbescamente si appoggia a una nozione radicata e veritiera. Se viene fatto notare che non abbia questo effetto miracoloso, si può ripiegare sul “no ok, non è risolutivo, però aiuta, quindi lo diffondo”. Nella prossima sezione vedremo perché è rischioso.

Ricapitolando, i punti problematici sono

  • da quale fonte reale viene questa informazione? È affidabile?
  • sembra troppo bello o facile per essere vero? Se sì, occhio
  • ci sono dei passaggi logici fumosi o si appoggia impropriamente a qualcosa di vero?
  • può vendere qualcosa?
  • c’è un tono di urgenza ingiustificato?

Chiaramente questo non vuol dire che ogni occasione in cui troviamo uno di questi punti la notizia sia falsa, però aguzziamo la vista. Vorrei concludere soffermandomi sul primo punto:

LE FONTI E L’AFFIDABILITÀ

Come c’è scritto sulla pagina Che Ora è?, sono uno Scout. Il primo articolo della Legge Scout recita

Lo Scout considera suo onore il meritare fiducia

La frase può sembrare contorta, ma che vuol dire? Vuol dire che sapere dove riporre la propria fiducia è importante, ed è importante personalmente essere degni della fiducia altrui.

Il discorso di fondo sulle fake news e le bufale varie infatti è proprio quello del capire quali siano le fonti affidabili. Che si declina in molti modi:

  • Chi è che mi sta dicendo questa informazione? Ma chi è davvero, non chi dice di essere. L’insidia di WhatsApp è che quando inoltri qualcosa perdi letteralmente il collegamento al mittente. Una volta che ricevi un messaggio inoltrato vedi solo che è stato inoltrato, ma non da chi.

E questo dunque perde di affidabilità: una fonte autorevole è tracciabile, ha un nome. Come dicevamo parlando dei social network, WhatsApp non è un social perché la condivisione dei contenuti non conserva l’autore. E se non lo vedo figurativamente in faccia, come posso fidarmi?

  • Si merita la mia fiducia chi mi sta dicendo questo? La fiducia non è un diritto, ma va meritata e conquistata. Io per esempio, non sono nessuno, per questo a inizio articolo ho messo i dovuti link di fonti attendibili a riguardo.

Se fossi stato io da solo a dire che era un audio fake, avrei avuto la stessa credibilità dell’audio, perché sono un nessuno. Se magari andando avanti in questa avventura mi meriterò la fiducia di qualcuno che legge, allora quello che scrivo pian piano può acquisire valore.

  • Chi mi sta dando la notizia è un esperto in materia o ne cita uno? L’eccellenza divulgatore Dario Bressanini ha fatto notare su Instagram che la storia della Vitamina C sia stata condivisa da Belen Rodriguez. Non ho opinioni su di lei, ma di certo so che non è una virologa o un medico, però, da influencer quale è dovrebbe trovare una fonte esperta che le confermi ciò che dice..

Quando trovate una notizia, verificatene le fonti, e che le fonti siano affidabili. magari guardandone più di una, comparando pareri, perché purtroppo c’è anche chi può apparire autorevole sfruttando un titolo, ma che in realtà sforna comunque cretinate.

Ciò che è utile è quindi creare la cultura di avere una mentalità critica e osservare chi si merita consistentemente la fiducia, anche con pareri esterni: non è un caso che gli studi scientifici vengono pubblicati con il metodo della peer review, che ha anche le sue insidie ma di base vuol dire che altri esperti, scollegati, guardano cosa hai fatto e cercano di analizzarlo e di smontarlo un po’. Ecco perché è pericolo condividere notizie magari “parzialmente” vere o che non sai bene da dove provengano, perché si intorbidiscono le acque e non si capisce chi è meritevole di fiducia.

Dunque, proprio siccome non sono nessuno, concludo con dei link di chi si potrebbe meritare fiducia:

  • Come riconoscere una notizia falsa sul coronavirus da il Post
  • Post Instagram di ValigiaBlu.it con dei consigli per informare in modo responsabile. Questo sembra più per chi deve diffondere le notizie, ma è utile anche vedere se le notizie e le fonti che leggiamo rispettano queste linee guida
  • Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico che fa un gran lavoro di debunking soprattutto nelle bufale sulla salute

Infine, in questo altro post parliamo del tema molto discusso della corsetta in quarantena, e anche di come mai il coronavirus sia un nemico così insidioso. Dagli un’occhiata!

Questo post lo ho scritto un po’ rapidamente per tirarmi fuori dei pensieri, sarei curioso di sapere che ne pensate, scrivetemi qui sotto, o su Instagram, Facebook, Twitter..datemi una mano a direzionare questa barca di nome ora decima con cui vorrei prendere il largo! Grazie della lettura, e ci vediamo con la serie sui social network, sotto trovate il link alla prima puntata in cui parliamo di cosa costituisca un social.