Instagram E L'arte Di Attendere | Un Mese Senza Social Parte 2
Instagram E L'arte Di Attendere | Un Mese Senza Social Parte 2

Instagram E L'arte Di Attendere | Un Mese Senza Social Parte 2

Ovvero l’utilità della distanza e il mistero della lasagna mancante

tempo di lettura: 7 minuti, leggilo mentre ti fai un uovo sodo ben cotto

[Premessa del 17 Marzo:] Ho scritto questo post prima della quarantena, ma penso sia molto rilevante in questi giorni; alla fine ho aggiunto un piccolo commento a riguardo. Buon divertimento!

Questo lo intitolo “Annoiarsi”

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Ho deciso di non utilizzare per un mese Instagram, per capire meglio che ruolo i social hanno nella mia vita. Qui(Sono Stato In Quarantena Da Instagram Per Un Mese | Parte 1Sono Stato In Quarantena Da Instagram Per Un Mese | Parte 1) trovate la prima parte di questa serie in cui capiamo cosa è un social network. In questa seconda parte vorrei parlare invece di cosa vuole dire digiunare e perché uso questo verbo parlando di Instagram.

NON È MASOCHISMO

Ci sono già abbastanza azioni con cui mi tiro da solo la zappa sui piedi non volendolo, figuriamoci se ho voglia di farmi male apposta; questa non è una operazione di autolesionismo o di autoflagellazione, non mi sto privando di qualcosa per il gusto di soffrire, tutt’altro, lo faccio anzi per stare meglio.

Culturalmente è vero però che viviamo in un mondo che punta al comfort, al tutto e subito.La rivoluzione tecnologica e informatica ci hanno dato tantissimo, compresa una grande velocità: qualsiasi cosa desideri la puoi ottenere in tempi brevi. Un film? è qui adesso, su Netflix; una TV? Arriva domani con Amazon Prime se ordini entro 6 ore e 17 minuti; Una risata? Apri la tua pagina di meme preferita;Una bella gnocca? Apri la navigazione in incognito e la trovi dove ti pare; un virus? Dall’entroterra cinese alla provincia di Lodi in poche settimane; pure MacDonald’s consegna a domicilio. Non voglio passare come bigotto che vorrebbe vivere con gli Amish sui calessi (qual è il plurale di calesse?): sono molto spesso vittima di questi esempi e penso che la tecnologia sia uno strumento fantastico che può dare tanto. Questo discorso mi è molto caro e avremo modo, se proseguirò con questo blog, di parlarne sotto diversi aspetti.

Oggi pongo l’attenzione sull’attesa e la privazione.

Qual è l’ultima volta che hai atteso qualcosa, aspettato davvero, senza occuparti con altro?

LA FAME

Avendo tutto e subito quello che rischiamo di perdere è una parte dell’esperienza della fame. E visto che stamattina non ho fatto colazione, spendiamo due parole su cosa è la fame.Mi si perdoni l’estrema banalizzazione e semplificazione, sarò sintetico e grossolano per far passare la metafora. Ribadisco in effetti quello che dicevo nella scorsa puntata; tagliare i fronzoli e i dettagli di secondo ordine spesso può essere utile. In questo la fisica è la scienza dell’approssimazione: prendi il nocciolo e il resto eventualmente lo vedi meglio dopo, se puoi.

Dunque, come funziona la fame? Ovviamente ci sono una serie di meccanismi per spingerci a mangiare perché, indovinate un po’, chi non mangia muore, e in questo mondo imperfetto dobbiamo mangiare periodicamente. Uno dei metodi che ha il nostro corpo è la secrezione di alcuni ormoni che creano la sensazione di appetito e di fame; tra questi, c’è la grelina.Lasciamola un attimo lì dove sta sul fondo dello stomaco e torniamo a quando hai proprio fame che vuoi magnà una bella lasagna.Sono un po’ di ore che non mangi, magari hai pure fatto colazione presto con un misero caffè, e soprattutto sono un po’ di giorni che non ti fai una bella magnata di quelle importanti con le lasagne o la parmigiana che fa tua nonna...Quest’ultimo pezzo mi manca perché mia nonna non cucina molto, ma ci siamo capiti, magari non una nonna biologica, ma una nonna nello spirito spero la conosci, altrimenti che vitaccia.

Quando sei in questo stato di attesa sembra che tutto il tuo universo ti richiami al cibo, un po’ come quando devi pisciare e ogni rumore di liquido ti amplifica la sofferenza del trattenerti. La fame sembra consumarti, e soprattutto quello che senti è che non passerà mai ma anzi crescerà a dismisura.

Cosa succede se quando hai fame di qualcosa non mangi?

IL MISTERO DELLA LASAGNA MANCANTE

Torniamo alla nostra amica grelina e ad uno studio del 2005 pubblicato nell’European Journal of Endocrinology. Facendo stare in un digiuno di 24 ore i partecipanti gli sono stati misurati i livelli di grelina nel sangue, che è un modo carino di quantificare la fame e l‘appetito.

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Ciò che hanno restituito le misure (con opportuno fit LOESS e intervalli di confidenza del 95%, per chi sa di cosa parlo, me compreso che non sapevo cosa fosse un fit LOESS) sono queste montagne russe che vanno su e giù e raccontano i livelli di questo ormone durante le 24 ore. Le linee verticali LD e B indicano gli abituali orari di pranzo (Lunch) e cena (Dinner), mentre B rappresenta una colazione (Breakfast) a sorpresa (surprise[^scusate mi stavo abituando]) che i soggetti hanno ricevuto. Anche io vorrei una bella colazione a sorpresa per favore.

Questo è abbastanza sorprendente! Non la cosa della colazione, ma il fatto che anche senza mangiare si abbassa comunque la fame.Anche senza prelievi di sangue lo potete notare da soli se vi capita di saltare un pasto volenti o nolenti: a un certo punto, la fame passa e la vita va avanti anche senza lasagna. Se non è chiaro ho realizzato delle utili didascalie alla figura precedente:

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Ho deciso di chiamare questo fenomeno Mistero della Lasagna Mancante.Il mistero è che quando sei nella fase blu del grafico la ricerca della lasagna ti consuma completamente, e quando stai lì dentro quello che prevedi è che ti succederà questo:

Prospettiva che ha un affamato in fase blu

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So quanto questa idea può sembrare strana perché fino a poco tempo fa per me saltare un pasto era un concetto assurdo, una castrazione inimmaginabile. Non fare un pasto era praticamente come dire che avevi un piede nella fossa.

Mi torna in mente un pezzo meraviglioso, La fame dello Zanni di Dario Fo, un monologo all’apparenza poco comprensibile perché in Grammelot, una lingua inventata, e allo stesso tempo accessibile a tutti tramite una viscerale intuizione della sensazione di fame che in un modo tutti conosciamo. Lo Zanni è totalizzato dalla fame al punto da voler mangiare se stesso, le parti del suo corpo, e poi le montagne, il pubblico, Dio stesso perfino. Quando hai una fame ti viene un chiodo fisso.E invece, spesso, se non ne mangi, la vita incredibilmente prosegue.

A questo punto squarciamo il Velo di Maya: ovviamente questo non vale solo per le lasagne, e ovviamente non solo per il cibo.Ogni tanto e per certe cose, non assecondare la fame è utile.

È il motivo per cui mi sforzo di evitare di decidere di comprare qualcosa durante una qualche offerta a tempo, e d’altra parte proprio il meccanismo per cui le offerte a tempo funzionano.Chi è appassionato di videogiochi sa quanti danni al portafogli fanno i saldi di Steam: compri decine di giochi che magari non avevi mai sentito e soprattutto che probabilmente non sentirai mai più perché te li dimenticherai dal giorno dopo; posso immaginare che i saldi di vestiti creino effetti simili.

Ci sono tutta una serie di appetiti e di desideri che sono fini a se stessi: quando li soddisfi non ti lasciano niente se non un vuoto, anche se prima avresti giurato che ti avrebbero riempito e reso felice.

Questo può succedere anche in situazioni meno violente dello Zanni, come è il mio caso con Instagram, non me lo sognavo la notte, semplicemente era un automatismo, per soddisfare una fame piccola ma sempre presente di essere intrattenuto e di non annoiarmi.

Quando una fame o un desiderio lo lasci decantare si rivela, e spesso è come in Scooby-Do: un mostro viene svelato come una roba da niente, e relativizzi la tua fame.

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La fame è un’esperienza fondamentale nella nostra vita: ti dice che non basti.Sei sempre, inevitabilmente, insufficiente.Non puoi mai essere totalmente indipendente. È il Secondo Principio della Termodinamica; in questo la natura fisica è una sapiente maestra. Ma ne parleremo meglio un’altra volta, perché non è il nocciolo che voglio toccare, basti dire però che anche se non siamo sufficienti per fortuna non siamo soli.

Siccome è prezioso avere fame di ciò che ti nutre davvero, è utile attenuare gli appetiti superflui, ed eccoci a concludere con la motivazione del mio digiuno.Un volta che fai esperienza del Mistero della Lasagna Mancante, ti accorgi che se era un desiderio superfluo passerà, mentre se c’era qualcosa di vero quella fame ritornerà con più chiarezza.

Nella prossima puntata comincerò a raccontare una parte delle mie esperienze di questo mese, degli esempi di buoni appetiti che sono tornati, ed altri che si sono attenuati.

Prima di salutarci, vorrei lasciarti un pizzico di concretezza: prova a fare una piccola esperienza di digiuno. Se stai leggendo nelle settimane di Marzo 2020 in cui scrivo forse un po’ la quiete di scuole e Università aiuta. Non ti dico di saltare un pasto, ma anche semplicemente di non prendere subito in mano il telefono quando sei appena sveglio.Fatti prendere un pochino dall’attesa, e perché no, dalla noia, che è tanto bistrattata.

[addendum del 17 Marzo:] Penso che in questi giorni di quarantena stiamo tutti facendo esperienza di una qualche fame; fame di uscire, fame di abbracciarci, fame di stare insieme..anche fame di oggetti che vorremmo comprare. Siamo abituati ad avere l’immensa fortuna di avere tutto, o quasi, e subito, o quasi. Facciamo esperienza di questi tempi di attesa, teniamoci un po’ lo stomaco vuoto, con il suo sapore amaro, per allenare il palato.

Anzi, aggiungo che in effetti per il bene di tutti siamo chiamati ad avere fame, anche di cose che ci possono sembrare al limite..per esempio, sappiamo che fare la passeggiata in teoria si può, ma limitiamoci, passiamo dalla mentalità del “come posso aggirare le restrizioni o stare al limite della legalità” al pensare cosa invece siamo chiamati a fare per il bene comune, che sarebbe stare a casa.

Di questo periodo e del virus magari ne parleremo meglio nei prossimi giorni, quindi seguimi sui social! Link in basso come sempre.

Se ti è piaciuto questo mio sproloquio ti chiedo anche di condividerlo; sto cercando di dare forma a questa nuova avventura, perciò sarebbe importante capire se quello che scrivo è almeno un pochino appetitoso: condividi il link, o lascia un commento, o scrivimi un messaggio in cui mi dici che fa schifo, va bene tutto..grazie di essere arrivato in fondo