Considerazioni sulla magica manifestazione Stop 5G a Roma
Considerazioni sulla magica manifestazione Stop 5G a Roma

Considerazioni sulla magica manifestazione Stop 5G a Roma

Edit: è uscito il video su Cosa è il 5G e se fa male

Siccome sto lavorando ad un video sul 5G, per capire cosa è e perché ne avremmo bisogno, ho ben pensato masochisticamente di andare la settimana scorsa al primo incontro nazionale Stop 5G, dunque ecco delle mie considerazioni sparse:

In primis, mi ha ovviamente fatto sorridere il fatto che la manifestazione fosse in diretta streaming, e guardando dietro il palco presumo sia stato utilizzato Omnistream, un servizio per streaming di eventi che usa la rete 4G, e un tipo di servizio che sicuramente migliorerà con l’avvento del 5G.

Una delle prime frasi pronunciate da uno degli organizzatori è stata “siamo qui per manifestare contro il 5G e contro l’elettromagnetismo.Ebbene sì, diciamolo, queste 4 forze fondamentali della fisica hanno abbastanza rotto, e sono sicuro che ci sarebbe un cospicuo numero di persone interessate a una manifestazione contro la gravità, perché insomma per esempio sto gravitone esiste o no? Vogliamo chiarezza!

Torniamo a noi, vi assicuro che ho anche considerazioni serie.

Ascoltando i vari interventi e qualcuno dei presenti ho notato due elementi opposti ma che si mischiano nel modo migliore per questo genere di argomenti, ovvero l’unione tra vaghezza, eterogeneità, ed “estrema finta specificità”. Mi spiego meglio.

L’algebra non fa una piega

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Durante la manifestazione si sono susseguiti interventi di personaggi molto vari con opinioni piuttosto diverse, ma tutte racchiuse dentro il generoso ombrello dello Stop 5G.

Per una persona dotata di una certa integrità penso sarebbe sufficiente questo contrasto a tenersi lontani da questi ambienti.

Faccio un esempio: uno degli interventi era di un medico che ha citato il fatto che OMS e IARC (International Agency for Research on Cancer) abbiano concordato che le onde elettromagnetiche siano dannose e cancerogene, infatti fanno parte del gruppo 2B della classificazione IARC.Questo è tecnicamente vero, anche se posto in modo fazioso; nel video ne parlerò meglio, ma mi limito a dire che il gruppo 2B è quello dei fenomeni per cui non ci sono evidenze sufficienti a ritenerli cancerogeni, mentre il gruppo 1A è quello di ciò che è accertato essere cancerogeno, come la carne rossa, il fumo, ecc

In ogni caso, la tesi di questo intervento prendeva per buone le considerazioni dell’OMS.

Come potete però immaginare, uno degli interventi successivi ha denunciato l’OMS come organizzazione fondata da Bill Gates ed in generale come istituzione inaffidabile e dei cui risultati non ci si può fidare...ma come? E allora prima?

Ecco, mi riferivo a questo con l’eterogeneità: la manifestazione era ricca di ossimori di questo tipo: il 5G non va bene per questo motivo, ma anche per l’opposto di quel motivo. Eppure questa vaghezza e queste contraddizioni non hanno fatto storcere il naso ai partecipanti, perché la realtà, come detto dall’intervento di Enrico Montesano proprio lì, è che chi sta lì già si ritiene informato.

A Stop 5G non ci vai per imparare, non ci vai per farti delle domande, non ci vai per mettere in dubbio. Ci vai per il tuo confirmation bias.Il confirmation bias è quella fallacia per cui quando siamo intuitivamente convinti di qualcosa tendiamo a vedere solamente i fattori che corroborano la nostra tesi e ignorare gli altri. Penso che confirmation bias sia una delle parole chiave di questa raccolta eterogenea: ognuno aveva una sfaccettatura a cui era più vicino e ascoltava quel tipo di intervento, annuendo al resto perché poi l’importante è che il 5G fa male, non il perché o il come o la sana domanda “ma è veramente così?”.

Un intervento particolarmente notevole è stato quello di una signora che ha iniziato a parlare del campo magnetico terrestre. Il discorso è rapidamente finito in un magnifico volo pindarico:

“lo vedono le sonde spaziali, c’è un’altra terra, un’altra terra che è qui, non si vede con gli occhi perché si vede in estremo ultravioletto e i nostri occhi non la vedono, e non la vedono perché l’atmosfera taglia queste frequenze, però dalle sonde spaziali la vedono, e la forma della terra è un bambino 4-5 volte più grande della terra sferica che noi crediamo sia reale, invece questa è una Matrix, noi siamo parte di un unico organismo [...] una concezione organica della realtà è tutta diversa da quella che hanno promosso la storia, le banche, le religioni e le finanze”

A fine dell’intervento dopo vari applausi una degli organizzatori ha specificato che “è corretto dare voce a opinione del genere più svariato”.

Oltre al totale nonsenso di quelle frasi, è interessante il fatto che comunque la signora è stata applaudita, perché alla fine ha sparato a tutti: se non ti piacciono le banche ha detto cattive le banche, se non ti piacciono le religioni ha detto cattive le religioni, ognuno trova qualcosa di suo gusto anche se tutto il resto non ha alcun senso.

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Viceversa, ho trovato persone che erano dei finti esperti, degli esperti a metà. A un certo punto ho notato un tizio che intervistava qualcuno dei partecipanti, e con piacere origliando ho scoperto che si trattava dell’inviato di Propaganda Live; ho ascoltato un paio di personaggi che intervistava e scambiato quattro chiacchiere.

Dopo una intervista sono rimasto a parlare con una signora, perché mi aveva colpito avesse menzionato la questione del beam forming. Per farla breve, il 5G utilizzerà la tecnologia del beam forming: vuol dire che il segnale verrà direzionato verso il proprio device in modo da migliorare le performance della rete. La tesi dell’intervistata era che questo beamforming vorrebbe dire che non si potrebbe più “scappare” da queste reti elettromagnetiche, che sono dannose.La mia ovvia obiezione è che semmai sarebbe il contrario: adesso le antenne diffondono il segnale a 360°, quindi ovunque ti trovi sei coperto, mentre con il beamforming il segnale sarà più localizzato, quindi magari se spegni il telefono hai meno elettromagnetismo addosso (che comunque nessuno ha dimostrato faccia male a quelle intensità).La signora invece ha continuato a spiegarmi perché il beamforming fosse un problema, perché la rete 5G si aggiunge alle altre ecc; dopodiché le ho chiesto come mai il 5G facesse male, e mi ha saputo anche citare uno studio di un certo istituto Ramazzini in cui si sarebbe evidenziata la cancerogenicità delle onde EM.

Insomma, agli occhi di una persona non informata la signora appare esperta e anche con discreta cognizione di causa; certo, non ha saputo dirmi delle fonti su cui informarmi e su cui verificare che le sue informazioni avessero fonti affidabili, però insomma aveva da parlare.Ovviamente sullo studio dell’Istituto Ramazzini ci sono dei dubbi che sono stati per esempio analizzati nelle audizioni alla camera proprio riguardo il tema del 5G, mentre per quando riguarda il beamforming mancava il fattore chiave che si avrebbero si più celle, ma essendo una rete più fitta saranno celle meno potenti rispetto ad ora.

Ultime due considerazioni: uno dei punti più battuti a riguardo è il concetto che il 5G sia arrivato di soppiatto e di nascosto, senza studi sulla sua non pericolosità, e che dunque saremmo “cavie umane”. E su questo penso che bisogni fare un mea culpa istituzionale.Infatti proprio nell’indagine conoscitiva per la Camera dei Deputati riguardo 5G e gestione Big Data è stato evidenziato il fatto che per contrastare fake news, disinformazione e timori infondati sia necessaria una corretta informazione della popolazione (grassetto mio):

Occorre in proposito richiamare l’attenzione su una corretta informazione della popolazione, che, in assenza di dati chiari, semplici e precisi relativi alle co- noscenze scientifiche sulle emissioni elettromagnetiche, è soggetta a campagne inutilmente allarmistiche che diffondono dati confusi, spesso infondati, ed in al- cuni casi vere e proprie fake news. La disinformazione riguarda spesso non solo i cittadini ma – cosa ancor più grave – gli amministratori locali, talora indotti a rallentare i procedimenti relativi alle nuove tecnologie

Ed infatti proprio lì a stop 5G, oltre a Sara Cunial e a Davide Barillari, c’era anche la sindaca di un piccolo comune del nord che si è ritrovata (a suo dire) dentro la sperimentazione 5G “a sua insaputa”.

Del 5G se ne parla da anni ed anni, perché ovviamente le innovazioni tecnologiche richiedono tempo per essere sviluppate, però a parte la pubblicità della Tim che fa BRAVA BRAVA BRAVA BRAVA BRAVA BRAVA senza spiegare nulla, che cosa sa il cittadino medio del 5G?Io stesso che sono appassionato di tecnologia mi sono messo a scrivere un video a riguardo proprio perché se qualcuno mi avesse chiesto un mese fa “ok ma a che ci serve il 5G?” Non gli avrei saputo rispondere in modo convincente. Dove sta la comunicazione istituzionale?

Un po’ come per Immuni. A parte la pubblicità con Flavio Insinna, quali sono stati gli sforzi per pubblicizzare la diffusione della app? Io non ne ho visti, e sarei anche in un target importante essendo giovane; poi ci si lamenta che sia installata da pochi...

E proprio con i giovani concludo: come mi aspettavo, alla manifestazione l’età media era piuttosto...media: abbastanza capelli bianchi, ma (purtroppo) anche qualche giovane presumo intorno ai 30, e soprattutto addirittura sul palco c’è stato un intervento di ragazzi, rappresentanti degli “Our Voice”. Non ho sentito tutto l’intervento, ma ho sentito in conclusione che dicevano le loro età, elogiati dal pubblico: la più giovane 14 anni, poi un ragazzo di 21 e uno di 25. Ripeto, una ragazza di 14 anni sul palco contro il 5G.

Questi erano alcuni pensieri sparsi che volevo condividere sulla manifestazione. Ci sarebbe molto da dire ma non vorrei tenervi troppo su uno schermo, perché si sa, le onde elettromagnetiche friggono il cervello! spero di non attirarmi troppe ire dei contrari al 5G, mentre per il resto vi raccomando di iscrivervi al canale YouTube di Ora Decima su cui caricherò il video sul 5G: cosa è e a che cavolo serve in realtà?