Tutti* si sono arrabbiati per il mio commento sui fiori di Sanremo.

Ho scritto un post che ha attirato tanti commenti negativi. Parliamo delle lenti colorate da cui guardiamo la realtà.

vase of brightly colored flowers
Vase of Flowers by Jan Davidsz de Heem - Mauritshuis, Netherlands - Public Domain, da Europeana

*ok non tutti, svariate persone

Ciao! Sono Martino e parlo del rapporto tra mondo di internet e società, e di altre cose. Mi trovi anche sui social come @oradecima (Instagram, Bluesky, YouTube).

Lo so, ormai Sanremo è bello che passato, abbiate pazienza per un ritardatario cronico come me. Oppure giustificatemi concedendomi che rifletto a lungo per partorire idee interessanti, vedete voi.

Vi faccio una confessione: delle canzoni di Sanremo mi frega relativamente poco.
Sì, le ascolto, ho le mie preferite e meno preferite, dopo il festival ho scoperto Joan Thiele, etc.

bella no?

Il motivo per cui realmente guardo Sanremo è tutto il contorno culturale e sociale. È usare Sanremo come specchio collettivo di tutta l'Italia tutta l'Italia tutta l'itali-A.

Il ritornello di Gabry Ponte mi risuona in modo più profondo di quanto avrebbe diritto di fare.

Sanremo è effettivamente forse l'unico vero evento culturale che unisce trasversalmente l'Italia. Certamente c'è chi non lo guarda, ma non c'è niente che guardino più persone italiane sufficientemente diverse e che sia così ricco di contenuto. Che altro evento singolo ma ricorrente esiste? Mi vengono solo in mente gli europei o i mondiali di calcio, ma hanno un pubblico certamente più omogeneo, e sono in ogni caso concentrati sulle azioni che si svolgono in campo.

In questa epoca quali spazi veramente trasversali abbiamo? Persone di diversa classe sociale, genere, orientamento politico, tutte guardano lo stesso Sanremo. Oltre quell'evento, ci ritiriamo nelle nostre bolle intersecate.

Per questo motivo mi fisso spesso su momenti marginali rispetto al festival in sé, ma che trovo interessanti: in questo caso Carlo Conti, che dopo la seconda esibizione dei Coma_Cose chiede a Fausto “permetti, vero, che dia i fiori alla tua signora?” mentre porge il mazzo a California.

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ma lo sapete che su RaiPlay non ci stanno più le serate intere di Sanremo? ma perché :(

Il gesto è apparentemente normalissimo e per niente strano.
Però se scartiamo la pellicola superficiale della nostra consuetudine e il comfort della tradizione...

perché Conti fa questa domanda?
perché chiedere al marito il permesso per dare un mazzo di fiori alla moglie?

Forse per voi la risposta è ovvia. Ci arriviamo.

Ho deciso di esternare questo dubbio sui social, ipotizzando un po' timidamente che potesse essere collegato a una concezione in cui la donna è subordinata al proprio marito:

screenshot di threads: "Carlo Conti che chiede "permetti che dia i fiori alla tua signora?" a Fausto dei Coma Cose Forse penso male io, ma mi riecheggia come sottile segnale di quel conservatorismo per cui la donna è subordinata al suo compagno come se dovesse essere lui a dare il permesso...no? Dai forse sto proiettando"

Inutile dirlo, molte persone non hanno gradito l'ipotesi:

Il mio commento è risultato a molte persone come una ennesima enorme rottura di cazzo su una piccolezza che non frega a nessuno.

"Che fracassamento di c0gli0n! è già stato detto?! 🤦🏻" "Sì svariate volte" "Fattela 'na domanda"
qual è la domanda secondo voi?

Premetto che non penso assolutamente che Conti abbia fatto questo gesto con intenzioni negative o che volesse coscientemente far intendere una subordinazione di una donna a un uomo; insomma, per me niente dolo. La domanda era volta a una riflessione più generale.

Da alcuni però è stata presa come la classica polemica superflua da femminista che vuole vedere il "patriarcato" ovunque a forza (ci torneremo più giù)

"Siete ormai condizionati. l patriarcato, femminismo, galateo,. LGBT ect vi hanno confuso. La paura che un gesto bello possa essere interpretato male da un qualsiasi cretino che ha voce sui media, tipo quella che critica l'inno d'Italia, vi sta fregando......quasi quasi ormai è meglio la IA." "Ma perché paura? Mica ho paura di Carlo Conti" "Forse un po' in effetti"
Forse un po' in effetti

L'altra categoria di reazioni negative è stata un po' più elaborata e si è appellata al galateo: la richiesta non sarebbe stata fatta per possessività o per una subordinazione della donna, ma per galanteria.

In altre parole, la domanda sarebbe stata fatta per rispetto all'uomo.

"Si chiama gesto di cortesia nei confronti del compagno della donna, è rispetto verso l’altro uomo, non una mancanza di rispetto verso la donna, ma tanto sto finto femminismo vi sta a da alla testa"

Ora, non so a voi, ma per me la possibilità che sia stato fatto per un subconscio culturale di subordinazione della donna oppure per "rispetto" verso l'uomo...they're same picture.
Ovvero, perché rispettare la relazione dovrebbe implicare la necessità del permesso del partner per consegnare questi fiori?

Mi spiego meglio con un esempio: una persona (un uomo) mi ha scritto che quando deve parlare con una donna che è in una relazione per rispetto chiede sempre prima al compagno di lei.

Prosegue dicendomi che farebbe lo stesso con un bambino, chiedendo ai genitori se può interagirci. In questa metafora, per qualche ragione, la donna diventa un bambino e il partner il genitore a cui è affidato.
Non potrebbe essere più letteralmente infantilizzante di così.

Anche qui, non penso assolutamente che ci sia un intento misogino. Mi sembra però che traspaia il substrato di una certa concezione dei rapporti di coppia e della donna.

Gli rispondo evidenziando la stranezza della metafora: se ho di fronte un bambino di 3 anni magari chiederò al genitore il permesso, ma se ho di fronte una persona di 30 e un suo genitore, sarebbe alquanto strano chiedere al genitore il permesso di parlare al figlio, no?

La necessità del chiedere a una persona terza dell'esempio nasce dal fatto che un bambino non è autonomo, non dalla relazione che lega il genitore e il figlio.

Ipotizziamo a questo punto che effettivamente consegnare dei fiori possa costituire una mancanza di rispetto alla coppia, un gesto che interferisce.

Mi viene detto, dalla persona di prima, che nella coppia vale lo stesso al contrario: se una donna interagisce con lui senza chiedere al suo partner, lui risponde in modo schivo perché non può sapere le intenzioni di lei.

Il gesto di Carlo Conti ovviamente non poteva avere intento di interferenza, perché i fiori erano puramente un rito del festival.
Ti do i fiori, come li do a tutte le esibizioni, per l'esibizione, non perché ci sto provando con te. Non penso che i fiori venissero dalla tasca di Conti, d'altronde.

Ma sospendiamo il giudizio per allargare il discorso, e prendiamo per buono che ci siano dei gesti che possano essere "irrispettosi" in questo senso.
Perché non chiederlo direttamente alla persona a cui sto dando i fiori? Se ritiene che sia irrispettoso, sarà lei stessa a dirmi di no.

Riprendendo l'esempio di sopra, l'unica possibile ragione che mi viene in mente per aspettarsi che si chieda a partner 2 il permesso per una interazione con partner 1 è

  • la non autonomia di partner 1 → e dunque la sua subordinazione all'altro partner, oppure
  • una sfiducia nei parametri del rapporto → che però non ha senso nel contesto di Sanremo

Accetto volentieri altre idee nei commenti perché genuinamente, non me ne vengono.

Trovo questa concezione delle relazioni in cui ogni persona del genere opposto possa essere in agguato un po' aliena.

Come vivi se da uomo devi avere timore che ogni interazione con una donna possa essere un tentativo di rubarti alla tua compagna?
E se espandiamo questo scenario, puoi avere un'amica donna in generale? Puoi avere un amico gay?
Un uomo gay dovrebbe chiedere il permesso alla compagna prima di parlare con l'uomo? Una persona pansessuale come si comporta? Che fatica

Torniamo al rispetto: l'unica spiegazione che riesco a trovare dietro a questa "galateo" è che sia una convenzione sociale che ha comunque le sue radici in un rapporto di potere asimmetrico tra uomo e donna.

Come dire, non potrebbe essere sessista a sua volta il galateo?

Dire che la ragione è la galanteria mi sembra dire che è un risultato di una visione subordinata della donna with extra steps.

screenshot from Rick and Morty with the caption "well that just sounds like discriminazione with extra steps"
Rick and Morty S2E6: The Ricks Must Be Crazy

A questo punto faccio una concessione. Comprendo la critica che mi viene rivolta da molti commenti: mi viene detto che è una fissazione e che farei parte di quel gruppo che vede "patriarcato" ovunque.

E diamine se la capisco questa critica. Come dire, in effetti, that's the point.
Le disparità nella nostra società sono ovunque, permeano ogni angolo.
(Nella scorsa lettera vi linkavo il rapporto Il Sesso è potere.)
Quindi certo, certo che le vediamo ovunque le questioni di genere. Non perché esistano solo quelle, ma perché sono dappertutto. Nello stesso festival ci sono stati vari momenti in cui sono stati espressi dubbi su quale visione del mondo venisse promossa.

Ora, di certo non sono un luminare del femminismo, anzi, mi sento piuttosto ignorante. Eppure, semplicemente facendo attenzione, vedo sempre più spesso le disparità che abbiamo costruito.

Quando affini una certa sensibilità cominci a vederne esempi ovunque. Nel momento in cui inizi a indossare una certa lente, la alleni, è naturale. Ti abitui a chiederti "perché è così?"

Ma non è detto. Chi questa sensibilità non la ha, o non ha avuto modo di affinarla?
È naturale che sia pieno di persone che pensano che stessi vaneggiando.
Non siamo abituati: quando il film è in 3D ma tu non indossi gli occhiali giusti ti sembrerà tutto sbagliato. E allora come si comunica?

Le persone partono da punti di vista diversi, hanno strumenti di analisi differenti, e non è detto che si sia consapevoli di questa differenza di prospettive. Et voilà, ricetta perfetta per un flame sui social. Quindi è inutile cercare un confronto?

Per qualcuno probabilmente sì, è inutile. Chi è al mio opposto estremo e ne è convinto non cambierà idea. Probabilmente non pensa nemmeno che ci possano essere prospettive diverse da considerare. Specialmente online c'è chi gioca in un ruolo che non gli consente di cambiare idea.

Le mie risposte però, provo a dirmelo da solo, sono per chi sta in mezzo, per chi non aveva mai riflettuto sul tema, per qualcuno che magari legge e basta ma si fa venire una pulce nell'orecchio. Goccia dopo goccia.
Queste persone esistono, perché sono stato anche da quella parte e lo so.

Chissà. Io alla fine vorrei sempre far cambiare idea a qualcuno, ma non funzionerà mai.

Relevant xkcd.

"Are you coming to bed?" "I can't. this is important." "what?" "someone is wrong on the internet"
xkcd 386: Duty Calls

cosine belle

🎙️ Re:tour è un podcast di Michela Chimenti e prodotto da LifeGate sui tour israeliani che vanno vicino alla Striscia di Gaza. Sono 4 episodi, molto interessanti e fanno accapponare la pelle

🎬 No Other Land è il documentario vincitore dell'Oscar di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor sulla resistenza e la distruzione di Masafer Yatta, una regione occupata della Cisgiordania. Merita la visione e merita più di un paragrafo, quindi magari ne parliamo un pochino prossima lettera.

⚧︎ Questo video saggio di verilybitchie: The Sexy Gender Binary, che esplora come nei videogiochi funzioni la rappresentazione di persone non binarie. Perché in alcuni giochi in cui potresti creare il tuo personaggio come ti pare certe scelte sono limitate?

🦭 Questo video pauroso di una foca molto cattiva, brrr

❌ Probabilmente sapete che siamo in Quaresima, il periodo per i cattolici in cui ci si prepara alla Pasqua, la festa più importante dell'anno liturgico. Forse però non sapete che è in corso uno sciopero mondiale indetto da una organizzazione, la Women's Ordination Conference, che chiede maggiore parità per le donne all'interno della chiesa cattolica. Elisa Belotti lo raccontava qualche tempo fa su True News e lo racconta anche in un numero della sua nuova newsletter Senza Mulini che vi consiglio un sacco se vi interessa il tema del cristianesimo e delle diverse forme in cui si può vivere.

🚗 Mark Rober ha pubblicato Can You Fool a Self Driving Car? provando a ingannare la guida autonoma di una Tesla con un trucco a la Willy il Coyote: un pannello gigante con l'immagine della strada che sembra proseguire. La Tesla...fallisce e sfonda il pannello, ve lo spoilero, ma il video è molto interessante. La questione cruciale è che la tecnologia di Tesla usa solo delle normali telecamere e degli algoritmi AI per le funzioni di guida autonoma, mentre l'approccio degli altri player è quello di aggiungere i sensori LiDAR, che permettono di avere dati molto più precisi sulla distanza dagli oggetti ma che costano molto di più. L'auto con LiDAR nel video riconosce che c'è un muro e si ferma. Check it out e se volete ne parliamo in dettaglio.


Come sempre, se hai trovato questa lettera interessante, condividila o mandala a qualcuno a cui pensi possa piacere. Vale anche se mandi anche uno dei link più o meno scemi che metto qui alla fine :)

E come sempre, grazie della lettura.

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